Fermo Ast, azienda in crisi e servizio a rischio anche in città: incontro in Regione

 
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Palermo. Un incontro tra i sindaci dei Comuni interessati dal preavviso di interruzione delle corse urbane di Ast, a partire dal primo marzo, si svolgerà martedì prossimo all’assessorato infrastrutture e mobilità, a Palermo. L’incontro è stato convocato dall’assessore regionale Alessandro Aricò. I Comuni destinatari della comunicazione sono Acireale, Augusta, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltagirone, Carlentini, Chiaramonte Gulfi, Gela, Lentini, Milazzo, Modica, Paternò, Ragusa, Scicli e Siracusa. La decisione è stata motivata con la grave crisi finanziaria che da tempo limita l’Ast e dalla mancanza di una rinegoziazione contrattuale delle condizioni del servizio di trasporto pubblico.

“Apprendiamo da notizie di stampa – afferma il deputato regionale di “Sicilia Vera” Giuseppe Lombardo – che la crisi che sta attraversando l’Azienda Siciliana Trasporti S.p.A rischia di non garantire l’erogazione dei servizi di trasporto urbano in diverse città. Ad oggi – prosegue Lombardo, l’Ast S.p.A. è l’azienda più grande del settore del Trasporto Pubblico Locale in Sicilia e ogni anno eroga a favore della comunità siciliana, trasportando ogni anno milioni di passeggeri principalmente appartenenti alle categorie più deboli della nostra società, quali gli studenti, i lavoratori pendolari, gli anziani (che solo sui mezzi dell’Ast viaggiano gratis) e i disabili (anch’essi trasportati gratuitamente, ma solo sui mezzi dell’AST). Ciò che emerge dalla lettura dei bilanci dell’azienda è un carico debitorio importante. Una situazione che è stata dichiarata e denunciata nella Relazione sulla Gestione degli amministratori in tutti i Bilanci degli ultimi dieci anni”. Quello che preoccupa, per Lombardo, sono anche le modalità di quanto sta accadendo. “Da quanto si apprende – si legge in una nota – sembrerebbe che la crisi sia stata dichiarata dal Collegio Sindacale aziendale i cui componenti, peraltro, si sono recentemente dimessi in aperta polemica con il C.d.A. Appare opportuno evidenziare che quest’organo è in carica da quasi sette anni e non è stato ancora sostituito. La portata del problema prospetta una crisi che probabilmente coinvolge non solo dell’Ast ma l’intero settore del Trasporto Pubblico Locale. Ecco perché, afferma Lombardo, chiediamo di sapere quali siano i motivi per cui l’Assessore Regionale dell’Economia non ha provveduto alla verifica ed all’accertamento delle reali ragioni di una crisi che oggi viene rappresentata come un evento di recente formazione. Ci chiediamo se l’assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità abbia provveduto alla verifica della congruità dei corrispettivi chilometrici inseriti negli atti impositivi che regolano il rapporto con AST S.p.A. e con gli altri vettori del TPL per i servizi extraurbani, tenendo conto della diversa tipologia dei servizi assegnati in termini di velocità commerciale e di intensità di domanda. Ma soprattutto – conclude Lombardo – oggi il Governo deve dire come vuole affrontare tale problematica anche in virtù del fatto, è evidente, che nel futuro scenario del Trasporto Pubblico Locale Regionale che dovrà assegnare i servizi con gare pubbliche europee, l’AST a queste condizioni non potrà partecipare”. Inevitabile l’insorgere dei sindaci, come Fabio Roccuzzo, primo cittadino di Caltagirone. “Si tratta – dichiara Roccuzzo – di una scelta drammatica, che rischia di determinare ricadute estremamente negative soprattutto sugli anziani della nostra città e su quanti altri fruiscono di questo servizio. Caltagirone ha una significativa estensione e le distanze fra centro storica e zona nuova della città implicano l’indispensabilità di un mezzo di trasporto. Senza dimenticare che le stesse caratteristiche della nostra città rendono assai utile il ricorso all’autobus e, quindi, al servizio di trasporto pubblico. Ecco perché chiediamo a gran voce il mantenimento del servizio, i cui costi non possono essere scaricati sui Comuni, già alle prese con gravi situazioni finanziarie”.

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