Rischio dissesto e scelte Greco non convincono, si torna a riflettere su sfiducia o dimissioni

 
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Esponenti di opposizione in aula consiliare

Gela. Le troppe incertezze finanziarie, l’impossibilità di individuare una vera linea di programmazione fino a conclusione della sindacatura ma anche i dubbi sul destino non solo dell’amministrazione ma anche del civico consesso, sono tutti punti di una riflessione che ha ripreso a prendere spazio principalmente negli ambienti dell’opposizione politica al sindaco Lucio Greco. Nelle scorse ore, l’avvocato e i suoi assessori, che stanno preparando dati e cifre da esporre in audizione alla Corte dei Conti, hanno scritto al dirigente ad interim al bilancio Loredana Patti, riaprendo il sentiero delle misure correttive che erano state proposte ad inizio mese. L’amministrazione comunale, sulla scorta delle osservazioni della Corte dei Conti e della relazione dell’esperto Calogero Centonze, adesso non considera più “intempestiva” la proposta del dirigente Patti, che anzi viene invitata a ripresentare il pacchetto “salva conti” prima possibile. Un’inversione di rotta che non è affatto piaciuta all’opposizione. In serata, durante la pausa dei lavori del consiglio comunale (dovuta alla mancanza del numero legale) pare ci sia stato uno scambio di vedute tra consiglieri, sia di opposizione che di maggioranza. Dalle fila del fronte che non sta con l’avvocato Greco, sarebbero riemerse ipotesi di sfiducia o di richiesta di dimissioni. Se la crisi finanziaria dovesse volgere sempre di più in direzione del dissesto (ipotesi concreta ma che l’amministrazione cercherà di evitare in tutti i modi), c’è anche qualche consigliere che non esclude le proprie dimissioni. Rimangono infatti forti perplessità rispetto a conseguenze come l’incandidabilità o su potenziali responsabilità contabili.

In questa fase, sono solo ipotesi o comunque riflessioni, più diffuse tra i banchi di opposizione. Il sindaco, che sta guidando l’amministrazione in un contesto di assoluta emergenza finanziaria, continua ad avere il sostegno dei consiglieri e degli assessori a lui più vicini. Non ha mai preso in esame soluzioni che prevedessero la fine anticipata della sua sindacatura, a maggior ragione in piena crisi finanziaria e con effetti ancora difficili da declinare per l’ordinaria gestione amministrativa. Una conclusione accelerata determinerebbe un commissariamento, forse nel contesto più difficile per la città. Non saranno mesi semplici per l’avvocato, che dovrà prestare molta attenzione sia ai conti dell’ente che ai numeri in consiglio comunale, dove l’opposizione ha un proprio peso specifico.

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