Gela. Ha messo a rischio anche la propria vita pur di salvare quella donna dalle fiamme.
Un sovrintendente del commissariato di polizia, Maurizio Pausata, è salito fino al quarto piano dell’appartamento di via Novara dove una donna, Concetta Legname, stava divorando dalle fiamme. Era libero dal servizio ma si è insospettito per una nube di fumo che aveva offuscato il cielo limpido. In polo e pantaloncini corti non ha perso tempo ed ha raggiunto via Novara. Ha trovato le fiamme altissime e la donna ancora affacciata dalla mansarda che chiedeva aiuto. “Mi sono messo un lenzuolo bagnato addosso che mi ha dato una vicina di casa ed sono salito su – racconta il poliziotto – un altro vicino mi ha dato anche un estintore. Sono arrivato sino alla porta di quell’appartamento ma le fiamme erano altissime. Era impossibile entrare. Avrei voluto fare qualcosa di più ma non ci sono riuscito. Mi spiace tantissimo. Volevo salvarle la vita ma quelle fiamme erano altissime e non mi hanno permesso di entrare”.
La polemica per la morta della donna di 39 anni è ancora fortissima. Il corpo dei vigili del fuoco è stato criticato, non gli operatori che hanno fatto appieno il loro dovere. L’emozione dei familiari è alta e in questo momento è meglio attendere le indagini della polizia. I vicini di casa hanno visto la donna affacciarsi dalla mansarda e chiedere aiuto mentre tutto attorno bruciava. La scala dei vigili del fuoco è stata alzata ma per la donna non c’è stato nulla da fare.
Non sono chiare le origini dell’incendio. Troppo strano, troppo violento.