PalazzoPokemon

 
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Non ho rivolto lo sguardo agli  ombrellini e ho iniziato a cercare Pokemon.

Mi sono detta, “vuoi vedere che, nell’immondizia, oltre a ciò che la signora Concetta ha cucinato quattro giorni  fa al marito Rocco, che lei ancora chiama “sciatu”, trovo il Pokemon ratto?”. Insomma, il sole che al mattino ti accarezza il viso e ti dice che un nuovo giorno è iniziato e  che c’è una nuova sfida da sostenere con sé stessi, in fondo ha senso solo se lo alimentiamo alla ricerca di qualcosa. Visto che tutti, al momento, sembrano cercare premi Pulitzer, riconoscimenti, posti alle regionali, l’anello giusto per il fidanzamento dell’anno, una cartella segreta nell’Iphone, io per protesta piuttosto che invadere la carreggiata di immondizia o votarmi al populismo, cerco Pokemon.

Infilo le perle, esco e parcheggio a Scavone. Mi fermo forzatamente per evitare di investire il bambolotto sbrodolino lasciato in terra da un ninja civile in missione. Mi accorgo che l’immondizia copre pure i Pokemon e chiedo a un passante dove posso trovarne uno. “Senta Signorì, cca avemmo sulu i ratti pokemon, sinissi a dumannari o Cumune”.

Arrivata a Palazzo di Città, il mio telefono inizia inspiegabilmente a suonare la colonna sonora del film “Lo squalo”. Non mi intimorisco e procedo con coraggio. Eccolo, è lui! Il Pokemondifferenzio. La sua caratteristica è una conoscenza illuminata della lingua italiana, un invidiabile senso civico, tanto chev – nell’isola delle polo lilla – si vocifera abbia salvato tutti dai mosquitoes iniziando lui per primo a dare l’esempio. Si vocifera però, che in passato fu assessore, solo che ora non lo ricorda e tutto gli sembra nuovo. Lo catturo ma non porto a casa molti punti perché non si evolve in null‘altro che non sia sé stesso.

Non mi arrendo e continuo la ricerca. Una notifica FB mi informa “La SV è  invitata a partecipare alla ricerca pokemonfb” . Lì,  non ho dubbi e digito il nome del Pokemonprezzemolo. Il suo cibo sono i like senza i quali declassa a persona e questo non può sopportarlo. Da curare con dedizione, predilige il populismo, affetto da deficit della memoria che lo porta spesso a pensare “io non so niente, io lo faccio per voi e valgo un sacco di punti”. Lo acchiappo con un like ma mi annoio subito. Da lontano qualcuno mi saluta “Ciao gioooooooo!”. Penso ci sia l’eco del niente, del vuoto, ma invece no è il Pokemongiooooo. E’ rosa e a fiori, non faccio in tempo a cercare di catturarlo che accende la fotocamera  e cattura sé stessa, qualcuno da dietro la spinge. Siamo al delirio, folle impazzite e incontrollabili alla ricerca costante di qualcosa.

Nessuno tocchi il mio Presidente -grida il Pokemonbau- e inizia il lamento. Lui sì che è un Pokemon che si evolve, pensate che prima era un rinascimentale, poi fu un misto tra d e t, poi ancora un sirenetto che salva i bagnanti camminando sulle acque. Ora è un pifferaio magico, è il Pokemonmagico.  Se a lui ti voti, se riconosci lui come tuo signore, nulla più dovrai patire a patto che, ad ogni piè sospinto, ad ogni cenno, scodinzolerai.

Scappo! E Mentre scappo penso che era meglio quando si giocava al “lupo mangiafrutta”

Incontro il Pokemonsceriffo, sta tornando da Scavone. Lì, con la sola imposizione delle mani, ha lanciato raggi lucenti disseminando le strade di voragini ingoia rifiuti. Non si è accorto che ha fatto fuori pure  il Pokemonmaster, quello che ha più punti di tutti, la sua evoluzione deriva da una stella, un big bang esploso. Niente, mi arrendo. Non trovo i Pokemon e neanche i Pokemon hanno trovato la strada, anche per loro, forse, è cambiato il senso di marcia. Oppure sono lì, dentro gli ombrelli.

Gioco a Sima e differenzio.

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