Gela. Lo scorso anno, una minorenne riportò ferite dopo essere finita a terra, cadendo da una finestra di un istituto di formazione, in città. Precipitò, fortunatamente senza riportare conseguenze più gravi. All’inizio, anche valutando quanto raccontato agli inquirenti, si ipotizzò un tentativo di suicidio. Si indagò su un’ipotesi di istigazione, ma la pista non ha portato risultati e il gip ha archiviato. La minorenne, già poco dopo, riferì una versione differente rispetto a quella indicata in un primo momento di forte shock. Escluse di aver voluto tentare il suicidio e parlò di una caduta dovuta all’intenzione di allontanarsi dalla struttura. Cadde, infatti, con in spalla lo zaino e con il giubbotto già indosso. Particolari che hanno spinto la famiglia, assistita dal legale Adriano Falsone, a presentare una denuncia per “omessa custodia”. E’ possibile, secondo il legale, che i docenti e il personale dell’istituto non si siano curati di effettuare il necessario controllo sulla ragazza (già piuttosto fragile), che si allontanò dalla classe con indosso il giubbotto e con le zaino in spalla. Non si sarebbe trattato, secondo quanto riferito nella denuncia, di un evento imprevedibile. Sulle possibili omissioni nei controlli, la procura ha però chiesto l’archiviazione.
Secondo i magistrati non ci sarebbero le condizioni per ritenere che quanto accaduto sia stato dovuto a carenze di controlli da parte del personale docente e di quello della struttura. Il legale della famiglia ha presentato opposizione all’archiviazione. Sono stati avanzati elementi considerati necessari da sviluppare, per capire se quel volo dalla finestra poteva essere evitato, con un controllo maggiore già all’interno della classe. Secondo la famiglia non si sarebbe trattato di una fatalità.