Milano. Vennero bloccati la scorsa estate, in una zona piuttosto centrale di Milano. Almeno quattro giovani erano accusati di aver aggredito e rapinato due coetanei. Furono derubati degli smartphone. I poliziotti, nel corso dei controlli, risalirono ai proprietari dei telefoni, che iniziarono a raccontare quanto subito. Per quei fatti, davanti al gup del tribunale del capoluogo lombardo c’è anche una giovane gelese, pare ventitreenne. Insieme a lei, due coetanei di nazionalità marocchina. La ragazza è attualmente sottoposta all’obbligo di dimora a Gela. E’ difesa dal legale Giovanna Cassarà, che ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato. Verrà discusso a marzo.
Durante gli accertamenti, attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona dell’aggressione nei pressi di corso Como, è stato riscontrato che la ventitreenne avrebbe colpito uno dei giovani derubati, usando un coccio di bottiglia. I poliziotti sequestrarono un altro cellulare, la carta d’identità di un cittadino bengalese, una carta Postepay, cinque collanine, una carta di credito Visa, una tessera sanitaria della Regione Lombardia, due ciondoli in metallo, oltre alla somma in contanti sequestrata. Inizialmente, venne seguita la pista di altre possibili rapine riferibili al gruppo, messe a segno sempre nella stessa zona.