Gela. In consiglio comunale non arriveranno atti finanziari, a maggior ragione con il no della giunta ai correttivi proposti dal dirigente al bilancio. Non ci sono tempi precisi neppure per il consuntivo 2021, mentre le verifiche sono ancora in corso. L’assise civica, con una richiesta firmata da dodici consiglieri e caldeggiata anzitutto dalla commissione bilancio, ha però deciso di andare in contropiede. E’ stata protocollata l’istanza per una seduta urgente, da tenersi giovedì, ultimo giorno utile per i correttivi, in base alla procedura attivata dal dirigente al bilancio. Già la commissione aveva ottenuto il sì ad un atto di indirizzo che impegnava l’amministrazione a far pervenire il consuntivo 2021 proprio entro il 19 gennaio e quello 2022 non oltre fine aprile. Impegno, politicamente non vincolante, che però non verrà osservato. Non ci sono le condizioni per l’approdo di atti finanziari, che mancano ancora di tanti pezzi. Sono soprattutto gli esponenti di opposizione a spingere affinché, in aula, siano direttamente la giunta e il dirigente a spiegare le ragioni della mancata presentazione degli atti finanziari e dei correttivi (stoppati dal sindaco e dagli assessori). Una garanzia in più per un civico consesso, che senza troppe distinzioni, ha sempre dimostrato di non credere per nulla alla fondatezza della segnalazione attivata dal dirigente, considerata quasi la porta verso un dissesto anticipato ma in mancanza di veri e propri atti finanziari.
Consiglieri come l’esponente di Fratelli d’Italia Salvatore Scerra, il presidente della commissione bilancio Pierpaolo Grisanti o ancora i rappresentanti in aula dell’intergruppo “Unità progressista” e i civici di “Una Buona Idea”, da settimane sono molto duri nel criticare le decisioni formalizzate dal dirigente ad interim Loredana Patti e da un’amministrazione vista come impantanata nelle sabbie mobili dell’incertezza finanziaria. Tutti gli atti già protocollati, compresa la richiesta di fissazione della seduta, saranno inoltrati alla Corte dei Conti. In questa fase, sembra scongiurato uno scioglimento anticipato (anche se non mancano le incognite) ma tra i consiglieri l’intenzione è soprattutto quella di tutelarsi da potenziali conseguenze contabili e non solo.