Gela. Gennaio, tempo di ripartenze e buoni propositi per il nuovo anno. E anche la politica gelese inizia a muoversi e a riorganizzarsi in vista del rush finale di un’amministrazione ormai agli sgoccioli e con le amministrative del 2024 ormai dietro l’angolo.
Evitata in extremis, almeno per il momento la chiusura anticipata dell’esperienza Greco, con una mozione di sfiducia arenatasi a nove firme, e che non è mai stata una vera opzione neanche per gli stessi che l’hanno firmata, partiti e movimenti iniziano a scaldare i motori in vista di quella che si preannuncia come una campagna elettorale molto accesa.
Le condizioni difficili delle casse comunali e lo spettro del dissesto finanziario che potrebbe colpire l’Ente nei prossimi mesi, più che un deterrente sembra essere un valore aggiunto per gli aspiranti candidati
Chi verrà dopo Greco infatti rileverà un Comune bloccato dal punto di vista finanziario e molto limitato nelle azioni. Una vera e propria panacea per qualsiasi nuova amministrazione che, comunque dovesse amministrare, avrebbe sempre a protezione lo scudo del dissesto in atto a coprire nuove eventuali inefficienze.
Il nuovo sindaco, insomma, non dovrà nemmeno arrovellarsi troppo a inventare nuove promesse elettorali. Gli basterà dire che farà il possibile per far tornare alla normalità la città e ogni minimo obiettivo raggiunto sarà comunque vissuto come grande traguardo.
Ecco perché, a poco meno di un anno e mezzo dalle nuove amministrative, i papabili candidati a sindaco crescono di giorno in giorno.
Nell’attesa delle varie ufficializzazioni però iniziano a delinearsi i primi movimenti fuori e dentro le segreterie di partito.
Gennaio è anche tempo di congressi per i partiti ufficiali. Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare quello della Nuova Dc, a metà tra la Lotta e il Governo, che già vede al suo interno due anime ben definite. Quella più vicina all’ex deputato Pino Federico, all’interno della quale si schiera anche il consigliere Gabriele Pellegrino che proprio in sede di congresso dovrebbe finalmente ufficializzare la sua adesione ai cuffariani, e quella vicina al consigliere Enzo Cascino. Il congresso sarà l’occasione per contare i numeri della Dc in città ed eventualmente per capire il ruolo che i cuffariani potranno avere nella scelta del prossimo candidato della coalizione di centrodestra.
Domenica prossima intanto, in casa Pd è tempo di Assemblea Provinciale. Sarà il giorno della discussione delle dimissioni dell’attuale segretario provinciale Peppe Di Cristina. Il partito gelese al momento sta vivendo l’ennesima crisi interna. Proprio lo stesso Di Cristina aveva comunicato la volontà da parte dei Dem gelesi di appoggiare la candidatura di Stefano Bonaccini nella corsa alla segreteria nazionale.
Una scelta che però sembra non si stata condivisa affatto dalla maggior parte del partito perché mai discussa né tanto meno concordata.
Una crisi nella crisi in un partito che, almeno per il momento, è fuori dal fronte progressista che ormai si è consolidato attorno al M5S e che ha visto già le adesioni del movimento Rinnova e della Indipendente Paola Giudice, e che nel frattempo schiaccia l’occhio ai civici di Terenziano Di Stefano.
Proprio l’ex vicesindaco si giocherà in prima persona il derby della candidatura nel campo progressista con tanti altri competitor, dal grillino Simone Morgana a Paola Giudice, passando per l’ex deputato Miguel Donegani che, seppur fuori al momento dall’attuale fronte, sembra pronto a giocarsi le sue carte per palazzo di città.
I dem intanto osservano ma non vogliono stare fuori. E se fino a qualche settimana fa sembrava essere l’attuale segretario cittadino Guido Siragusa il papabile candidato del partito, negli ultimi giorni rumors insistenti parlerebbero di una volontà decisa dei vertici regionali Dem di scommettere proprio su Peppe Di Cristina per la prossima corsa a Palazzo di città a Gela.
Le voci ci sono e non sono né confermate né smentite dal diretto interessato che invece ha categoricamente escluso la sua discesa in campo alle prossime amministrative di Riesi.