Gela. Cade l’accusa di abuso d’ufficio e il gup del tribunale ha disposto il non luogo a procedere, assolvendo cinque tra dirigenti e funzionari del Comune. Erano ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver eccessivamente ritardato le pratiche per il riconoscimento delle somme di un esproprio, dovute al proprietario dell’area che era stata occupata. La segnalazione dell’accaduto portò all’avvio dell’indagine. L’erede del proprietario, intanto deceduto, si è costituita parte civile nel procedimento, assistita dal legale Filippo Spina, che così come la procura ha insistito per il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giacomo Ventura, ha invece concluso ritenendo del tutto insussistenti le contestazioni. Per il legale, non ci fu la volontà di ritardare il pagamento dovuto ma i tempi si allungarono a seguito di verifiche condotte a Palazzo di Città, dove il capitolo degli espropri, che con il tempo finiscono nel lungo elenco dei debiti fuori bilancio, è ancora adesso uno dei più delicati per i fragili equilibri finanziari dell’ente.
La stessa difesa, nel corso della discussione, ha riferito di almeno novanta sentenze e duecentocinquanta aventi diritto accertati nel corso dei controlli interni. Si pose quindi l’esigenza dei conseguenti passaggi burocratici da sviluppare, prima di arrivare alla liquidazione delle somme. Inevitabilmente i tempi si dilatarono. L’assoluzione decisa dal gup riguarda gli ex dirigenti comunali Grazia Cosentino ed Emanuele Tuccio e ancora l’attuale dirigente Simonetta Guzzardi e i funzionari Orazio Marino e Salvatore Lombardo. Nessuno ha optato per riti alternativi.