Gela. Circa 770 mila euro per chiudere un primo, parziale, conto. Già negli scorsi mesi, i tecnici della società emiliana Politecnica, assegnataria del servizio di definizione delle pratiche di sanatoria edilizia per conto del Comune, avevano comunicato di aver chiuso l’attività originaria prevista nel contratto d’appalto.
Le somme da stanziare. Alla fine, per quanto completato, alla società vanno quasi 2 milioni 700 mila euro. 1.924.681,55 euro sono già stati coperti. All’appello mancano i restanti 770 mila euro. Non a caso, negli scorsi giorni, i funzionari del settore edilizia hanno dato il loro benestare alla copertura dell’ultima tranche da regolarizzare. L’attività della Politecnica, comunque, continuerà, nonostante le recenti richieste di accesso agli atti arrivate dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Lo scorso febbraio, quando il rapporto tra l’amministrazione comunale e l’azienda sembrava essersi definitivamente incrinato, arrivò la proroga del servizio, con l’aggiunta di nuove attività da effettuare sempre per conto del Comune. In base ai dati resi noti ad inizio anno, sono 4 mila le pratiche di sanatoria concluse con il rilascio di concessione, 4.200 quelle che hanno ricevuto un diniego, 3 mila attendono ancora eventuali integrazioni documentali o il pagamento degli oneri, 200 sono state chiuse negativamente davanti a casi conclamati di inedificabilità. Nelle casse del municipio, almeno potenzialmente, dovrebbero entrare oltre 9 milioni di euro solo per gli oneri. Sul fronte delle oblazioni, invece, Palazzo di Città dovrebbero incassare qualcosa come 4 milioni e mezzo di euro. L’assessore all’urbanistica Francesco Salinitro ha comunque escluso la possibilità di ulteriori proroghe del rapporto contrattuale.