Gela. L’indagine consentì ai poliziotti del commissariato di risalire a decine di episodi di spaccio di droga in città e a ricostruire il rogo di una vettura, una Ford, nella disponibilità di una giovane ma di proprietà del fratello. Questa mattina, dopo la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio formalizzata dalla procura, la vicenda è approdata in udienza preliminare. L’attività vera e propria partirà a maggio, a causa di una mancata notifica. Sarà il gup a valutare la posizione degli imputati. Del rogo sono accusati Igland Bodinaku, Vincenzo Scerra e Salvatore Cannizzaro. L’automobile sarebbe stata presa di mira come ritorsione per un rapporto sentimentale concluso, con tante tensioni e minacce. Bodinaku, secondo gli inquirenti, avrebbe dato indicazione di agire mentre gli altri due avrebbero materialmente appiccato le fiamme. L’indagine tocca inoltre Antonino Raitano, Salvatore Ardore, Nunzio Raniolo, Salvatore Placenti, Calogero Infurna, Juri Bekiri e Jessica Morello, tutti con contestazioni per spaccio di droga.
Gli approfondimenti condotti hanno fatto emergere collegamenti per la cessione e l’acquisto di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina. Le difese sono sostenute dai legali Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Angelo Cafà, Rocco Cutini, Antonio Gagliano, Francesco Enia, Adriano Falsone, Lara Amata e Paola Carfì.