Gela. Le prime proposte di misure correttive alle criticità finanziarie dell’ente comunale dovrebbero arrivare in consiglio attraverso un atto di indirizzo della giunta, come emerso dal confronto di questa mattina, convocato dal presidente dell’assise civica Salvatore Sammito. Una soluzione che convince poco gran parte dell’aula e c’è infatti chi spinge per avere invece il rendiconto, da valutare ed eventualmente votare già entro la prima scadenza del 19 gennaio. Il presidente Sammito ha già scritto al segretario generale e attuale dirigente al bilancio, Loredana Patti. Sollecita appunto gli atti finanziari “da cui poter evincere la necessità dei provvedimenti ritenuti adeguati, sotto il profilo tecnico-contabile, per consentire di salvaguardare gli equilibri di bilancio”. La nota è indirizzata anche alla Corte dei Conti.
Secondo Sammito, il segretario deve rispettare i “termini di legge” per la trasmissione degli atti finanziari. Lo stesso dirigente, nei giorni precedenti al periodo festivo, ha attivato la procedura di segnalazione delle criticità ma senza che l’assise civica abbia mai avuto modo di valutare gli atti finanziari. E’ una delle ragioni che alimenta la tensione sull’asse consiglio-burocrazia comunale. In serata, intanto, proprio il consiglio probabilmente si troverà a pronunciarsi su un altro atto di indirizzo, sempre legato all’emergenza degli atti finanziari. L’ha predisposto la commissione bilancio, presieduta dall’esponente di Fratelli d’Italia Pierpaolo Grisanti. Tra i più critici rispetto alle scelte del segretario generale, ci sono scuramente l’altro esponente FdI Salvatore Scerra e il consigliere di Rinnova Alessandra Ascia (a loro volta componenti della commissione). Scerra, già questa mattina durante il confronto con gli esperti, ha sostenuto la necessità di far arrivare in aula gli atti finanziari. Con l’atto di indirizzo della commissione pare si voglia proprio sollecitare la trasmissione degli atti finanziari, a partire dal rendiconto che però secondo il segretario Patti non potrà essere varato se non dopo nuove verifiche.