Gela. Gli atti ritornano ai pubblici ministeri. Si tratta della posizione di due giovanissimi, all’epoca dei fatti ancora minorenni, finiti a processo insieme ad altri due coetanei con le accuse di tentata estorsione e lesioni.
I fatti di piazza Roma. Stando ai magistrati della procura minorile di Caltanissetta, avrebbero preteso denaro da un altro giovane che, altrimenti, non avrebbe potuto frequentare la movida notturna di piazza Roma. Davanti al no della vittima, sarebbe scattata anche un’aggressione. Il legale di fiducia dei due giovani imputati, l’avvocato Giovanna Cassarà, ha sottolineato la nullità del decreto che dispone il giudizio. Eccezione accolta dal giudice. Il procedimento, invece, continua per altri due imputati, difesi dall’avvocato Maurizio Scicolone. Stando alle difese, però, le dichiarazioni rese dal giovane che avrebbe subito le richieste di denaro sarebbero da legare a presunte gelosie verso i quattro coetanei. Intanto, è stato sentito in aula anche uno degli investigatori che si occupò delle indagini.