Gela. La condanna decisa dal giudice del tribunale di Roma è a cinque anni di reclusione. Pena imposta ad un poliziotto in servizio nella capitale, Francesco Teruzzi. Era accusato di aver colpito con un pugno al volto un giovane gelese, che sei anni fa era proprio a Roma per un periodo di vacanza. L’aggressione, confermata dal giudice capitolino, si verificò nella notte. Il ragazzo era in compagnia di un amico nella zona dell’Eur, nei pressi del Gay Village. Avevano trascorso alcune ore tra locali e chiesero informazioni ai poliziotti in transito, probabilmente perché non conoscevano bene la città. Per tutta risposta, uno degli agenti colpì il giovane gelese, causandogli la frattura di una mandibola. A giudizio, oltre al poliziotto, è finito anche un medico, Carmine Antonio Pellegrino. Era di turno al pronto soccorso dell’ospedale “Sant’Eugenio”, quando giunse il giovane che lamentava forti dolori alla faccia. Il medico però non refertò nulla e non dispose accertamenti, nonostante quanto raccontato dal ferito. Il giorno successivo, il ragazzo ritornò a Gela e si recò al “Vittorio Emanuele”, dove invece venne accertata la frattura scomposta della mandibola. Fu necessario un intervento chirurgico.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, è stato escluso che la reazione del poliziotto fosse da collegare a presunti insulti del giovane, che si sarebbe limitato solo a chiedere delle informazioni. Allo stesso tempo, pare non siano emersi elementi per accreditare l’ipotesi di un’eventuale azione a sfondo omofobo. Il dibattimento di primo grado si è concluso con la condanna per l’agente e per il medico.