Gela. Un’altra scoperta di rilievo. Uno zatterone utilizzato dalla marina americana durante lo sbarco a Gela del 1943 potrebbe essere insabbiato nel tratto di spiaggia adiacente il pontile sbarcatoio.
Il veicolo, lungo 11 metri e largo 3,3 metri, possedeva due motori di circa 250 cavalli e come armamento deteneva due mitragliatrici del calibro di 7,7 millimetri. A ipotizzare la presenza dell’anfibio militare denominato LVCP (Landing Craft Vehicle Personnel) è Nuccio Mulè, presidente della sezione locale Archeoclub d’Italia, impegnato, domenica, in una ispezione con metaldetector alla presenza del personale della marina militare della capitaneria di porto, il cui Comando ha autorizzato la ricerca. A confermare la presenza del mezzo militare è Giuseppe Cretone, secondo il quale l’anfibio era stato abbandonato divenendo presto ritrovo di numerosi ragazzi.