Gela. Il rilancio dell’ospedale “Vittorio Emanuele” è sempre più lontano, seppur non siano mai mancati i proclami del management di Asp. Proclami erano e tali sono rimasti. Anche in queste ultime settimane, i segnali che giungono parlano di una crisi ancora più profonda. Nelle ultime ore, è stato necessario trasferire un paziente intubato dalla terapia intensiva del nosocomio di Caposoprano a quella di Enna. Da almeno venti giorni, terapia intensiva è sostanzialmente ferma. Stesso destino per un altro paziente, con frattura al femore. Ha dovuto lasciare ortopedia, dove ormai non si opera più per carenza di anestesisti, ed è stato trasferito nel nosocomio di Piazza Armerina. Proprio in ortopedia la paralisi delle attività è quasi totale. In neurologia, ormai, è praticamente impossibile individuare vere attività, perché mancano medici e anche l’ultimo in servizio è stato trasferito ai poliambulatori sul territorio. L’Utin, come abbiamo più volte riferito, esiste solo sulla carta ma di fatto serve semplicemente come archivio per le cartelle cliniche. In tutto questo, il pronto soccorso infettivologico è chiuso da tempo e tutta la dotazione non viene usata. I costi sono stati notevoli ma è completamente fermo. In questo periodo, è stato chiuso anche l’hub vaccinale del PalaCossiga.
Il manager Asp Alessandro Caltagirone, che come tutti gli altri direttori delle Asp siciliane ha ottenuto una proroga dell’incarico, ritornando sulla carenza di medici, soprattutto anestesisti e rianimatori, ha riferito di aver autorizzato un nuovo bando, aperto anche a specialisti non Ue, purché presentino istanza al ministero per il riconoscimento del loro titolo. A questo punto, non è da escludere che anche per il “Vittorio Emanuele”, sempre che il bando vada a buon fine, possano essere reclutati specialisti extra Ue. L’estremo tentativo di risollevare una situazione drammatica, causata da una gestione mai veramente efficiente. Tutto tace anche negli uffici della direzione sanitaria del “Vittorio Emanuele”.
Che vergogna, Gela trattata come città
da terzo mondo e la politica gelese sta a guardare , spero che abbiate il pudore di non chiedere il consenso politico alle prossime elezioni