Gela. Un reparto che sulla carta esiste dal 2009 e che sarebbe dovuto partire a pieno regime entro il 2016. Eppure ancora oggi nel 2023, l’Unità di terapia intensiva neonatale del Vittorio Emanuele continua ad esser un miraggio. Appena qualche giorno fa è stato necessario autorizzare un trasferimento all’ospedale di Enna per una donna in gravidanza. La donna, alla venticinquesima settimana, ha avuto alcune complicazioni, legate probabilmente ad una pancreatite.
Il quadro generale si è da subito presentato grave e senza il sostegno dell’Utin si è reso urgente il trasferimento.
Un disagio, l’ennesimo, che ha riacceso la protesta del comitato “Sos Vittorio Emanuele”.
Un problema quello dell’Utin legato alla ormai endemica carenza di personale specializzato, una situazione figlia di una programmazione sbagliata negli anni, come sottolinea il primario di pediatria Rosario Caci. Sui concorsi deserti non la pensa così però il comitato che rilancia chiedendo un cambio di passo netto.
