Gela. Lo hanno pedinato due clienti, che lo hanno ripreso con il telefonino.
Un pregiudicato gelese è stato arrestato a Milano dopo una rapina in banca. Cristoforo Di Bartolo ha 55 anni, un passato nella Stidda e condanne per mafia, sequestro di persona, concorso in omicidio e traffico di droga. Era in libertà vigilata in Romagna, prima di dedicarsi alle rapine. Magro il colpo: appena 125 euro, sottratti alla cassiera dal suo portafogli in una agenzia della banca San Paolo.
Lo hanno arrestato i poliziotti mentre tentava di confondersi tra i clienti di un bar di via Orti, a 600 metri di distanza, a Porta Romana. Due donne, una 40enne e l’amica di 35 anni, appena il malvivente è uscito dalla banca si sono messe sulle sue tracce pedinandolo a distanza dall’altro lato della strada. Di Bartolo è entrato in un bar pensando ormai di essere al sicuro. Una della due donne è rimasta per tutto il tempo in contatto con un operatore del 112 informandolo su ogni spostamento, l’altra è riuscita a scattare una fotografia con il cellulare al rapinatore vestito con bermuda chiari, maglietta blu, scarpe da tennis e coppola bianca. Lo stesso abbigliamento ripreso nelle immagini delle telecamere di sorveglianza della banca durante la rapina. È bastato così un rapido confronto tra i fotogrammi per avere la certezza sulla bontà delle «indagini» delle due clienti. Di Bartolo è stato arrestato in flagranza.
Il 55enne era entrato in banca con il cappellino in testa, un guanto di plastica a una mano e nell’altra un taglierino. L’uomo ha scavalcato la fila dei clienti in attesa: nel video si vede anche una donna che forse per protestare si avvicina all’uomo e subito fugge impaurita quando si accorge che non si tratta di un maleducato ma di un rapinatore.
A quel punto Di Bartolo intima a due cassiere di consegnare i contanti, ma le donne gli rispondono che i cassetti delle casse sono vincolati da un’apertura temporizzata. Così, prima di andarsene, si fa consegnare i contanti che una cassiera aveva nel proprio portafoglio (l’altra nel frattempo s’è rifugiata in bagno terrorizzata), arraffa i tubi con le monetine e si allontana a piedi. È in quel momento che le due clienti per niente spaventate escono e lo seguono a distanza fino all’arresto in via Orti.