Gela. La segreteria Fsi-Usae manifesta totale dissenso per quanto contenuto nelle delibere Asp “taglia servizi” 2953 e 2954 pubblicate ieri, poiché nelle stesse sono stati coinvolti negativamente 342 operatori sanitari (238 Infermieri e 104 OSS) a tempo determinato, che si vedranno decurtate 18 ore settimanali (gli infermieri) e 8 ore settimanali (gli operatori socio sanitari). Un coinvolgimento che sorprende negativamente i dipendenti interessati, “che dopo essere stati definiti eroi si sentono trattati come appestati, rispetto ai loro colleghi assunti nello stesso periodo e con la
stessa procedura, considerato che il loro contratto sarà rinnovato fino al 28 febbraio 2023 mentre i colleghi più fortunati hanno già ricevuto la proroga al 31 dicembre 2023. Questa procedura è contraria a quanto previsto dal Dipartimento per la pianificazione strategica dell’Assessorato Regionale della salute con la circolare del 29 dicembre con oggetto “indicazioni operative” per il personale impegnato durante l’emergenza Covid-19, con la quale viene data indicazione, alle Aziende del Sistema Sanitario Regionale, di prorogare al 28 febbraio 2023 “i contratti stipulati a vario titolo del personale dei ruoli professionale, tecnico e amministrativo reclutato durante l’emergenza Covid-19 nel limite massimo dell’impegno orario di diciotto ore settimanali, nelle more della definizione delle procedure di reclutamento delle unità di personale previste nei rispettivi piani triennali di fabbisogno e dotazioni organiche”.
La stessa circolare precisa per quanto riguarda i contratti relativi ad altre figure (medico e sanitario) qualora ancora necessario e nei limiti dell’esistenza del relativo posto in dotazione organica e della previsione all’interno del piano di fabbisogni approvati possono essere ulteriormente prorogati in funzione delle esigenze assistenziali di ciascuna azienda.
Due delibere che tagliano: 8.568 ore al mese di assistenza diretta al paziente, offerta dal personale OSS in servizio a tempo determinato che afferisce nelle strutture sanitarie dell’ASP 2 di Caltanissetta, a rischio la qualità del servizio alberghiero e l’igiene del paziente allettato e non, il personale attualmente in servizio per le mansioni svolte è divenuto indispensabile per la qualità assistenziale percepita dall’utenza; 8.112 ore al mese di assistenza Infermieristica, offerta ad oggi dal personale altamente qualificato e preparato che esce dalle Università e che grazie al servizio prestato durante la pandemia nei Presidi garantisce un servizio alta specializzazione che ha permesso il ricambio generazionale nelle nostre corsie, a rischio la riduzione dei Lea, il personale interessato a causa della riduzione del 50 per cento delle proprie ore di servizio (di conseguenza della loro retribuzione) opterà per le dimissioni dall’ASP 2 di Caltanissetta per cercare migliore fortuna in altre Aziende Sanitarie che offrono maggiore certezza economica e sicure chance di crescita professionale.
Gli infermieri e gli OSS assunti a vario titolo durante il periodo pandemico hanno pari diritto, tra l’altro reclutati con la stessa metodologia “Click day”, non si comprende, secondo il sindacato, perchè Asp continui a fare riferimenti a tue tipologie di contratto diverso, quanto lo stesso personale durante il loro servizio è stato impiegato nelle stesse Unità Operative, senza alcuna distinzione sia per garantire i Lea che per assistere il paziente affetto da Covid-19.
La segreteria territoriale chiede la revoca immediata delle delibere; l’osservanza delle raccomandazioni, contenute nella circolare assessoriale del 29 dicembre a
firma dell’assessore Giovanna Volo e dell’ingegnere Mario La Rocca, di sostituire per il personale medico e sanitario i rapporti “flessibili” con quelli a tempo determinato previo esperimento di apposite procedure selettive; il rinnovo a tempo pieno (36 ore settimanali) di tutto il personale a tempo determinato
(Infermieri, Ostetrici, Tecnici e OSS) assunto durante la pandemia, fino al 31/12/2023.