Gela. Condannato a tre anni in appello dopo le denunce della ex moglie. Il processo di secondo grado al disoccupato Antonino D.F., però, va rifatto.
Tre anni in appello. La decisione è arrivata dalla Corte di Cassazione, alla quale si è rivolto il suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello. Nel corso del processo di secondo grado, scaturito da una precedente condanna a tre anni e mezzo di reclusione con le accuse di stalking e maltrattamenti in famiglia, non sarebbero stati rispettati i diritti di difesa. In quel periodo, l’imputato era sottoposto agli arresti domiciliari ma il giudizio davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta si sarebbe ugualmente svolto nonostante la sua assenza in aula. Il disoccupato non venne tradotto davanti ai giudici a causa di una carenza di personale del corpo di polizia penitenziaria. Elementi, questi, messi in luce, davanti ai giudici romani di cassazione, proprio dal legale di fiducia. Adesso, è arrivato il verdetto che annulla la condanna, con rinvio sempre alla Corte d’appello nissena. Il giudizio verrà nuovamente trattato, assicurando tutti i diritti di difesa all’imputato.