Gela. “Ci fa piacere che il consigliere comunale Giuseppe Ventura, già assessore della giunta Fasulo, abbia riproposto la questione amianto.
Ci viene da chiedere, però, che fine abbiano fatto tutte le promesse del passato”.
Le promesse del passato. Gli esponenti locali dell’Osservatorio nazionale amianto, presieduto da Salvatore Granvillano, rilanciano il caso, dopo la nota che lo stesso Ventura ha fatto pervenire all’assessore regionale Vania Contrafatto. Il consigliere comunale e gli altri componenti della commissione comunale ambiente e sanità, presieduta dalla grillina Virginia Farruggia, da tempo stanno approfondendo la questione amianto. Nella nota, si fa riferimento al fatto che l’esposizione alle fibre killer venga riconosciuta, anche a livello giudiziario, solo fino al 1992 mentre diverse indagini hanno fatto emergere la presenza di amianto nella fabbrica Eni di contrada Piana del Signore ben oltre quel periodo. “Ci sono stati tavoli tecnici, fondi stanziati, protocolli di intesa, anche con Asp – dice Salvatore Granvillano – ma i lavoratori esposti all’amianto continuano a morire. Da gennaio, sono quattro gli ex lavoratori che sono morti. La politica deve dare risposte concrete, evitando azioni che non portano veri risultati”.
Il piano di monitoraggio. Intanto, l’amministrazione comunale ha provveduto alla pubblicazione del piano per la mappatura e il censimento dell’amianto, tutto incentrato sulle aree trasformate in discarica e sul monitoraggio delle attività che ancora producono scarti altamente pericolosi.