Gela. “Oramai, non c’è più alcun dubbio. I circa undici milioni di euro, dovuti alla città come compensazioni minerarie versate da Eni, sono finiti in altri capitoli regionali di spesa”. “Non si può sempre difendere il Re Sole”. Il consigliere comunale del Polo Civico Guido Siragusa conferma i timori che aveva lanciato già nelle scorse settimane. Si tratta di somme che avrebbero dovuto coprire una serie di lavori, a cominciare dal rifacimento di alcune aree del centro storico cittadino. “La nota letta in aula dall’assessore Flavio Di Francesco – dice ancora il consigliere – è la conferma che quel capitolo di spesa è vuoto. Non serve a niente difendere, per partito preso, quanto deciso a livello regionale. Basta con i sudditi che non sanno far altro che stare a fianco del Re Sole. Credo proprio che ci siano delle responsabilità anche da parte del presidente Crocetta. Sottrarre undici milioni di euro alla città, soprattutto in questa fase, è gravissimo”. Per Siragusa, che ha rilanciato il caso, anche l’incontro a Palermo della commissione sviluppo economico, presieduta da Antonio Torrenti, non ha consentito di fare chiarezza. “E’ emersa una grande confusione – ribadisce Siragusa – mi dispiace, soprattutto, che neanche i dirigenti regionali siano riusciti a dare risposte alla commissione. Ho sempre detto che queste materie vanno affrontate con dati alla mano”.
“Stiamo giocando alle tre carte?”. L’esponente del Polo Civico, però, non risparmia perplessità neanche rispetto al possibile utilizzo dei 32 milioni di euro di compensazioni, dovuti da Eni al Comune. “Dall’ultima riunione – dice ancora – emerge la possibilità che una parte di quei fondi, che sono della città, vadano a finanziare cantieri temporanei che possano occupare i tanti lavoratori dell’indotto di raffineria rimasti senza tutele previdenziali. Stiamo giocando alle tre carte? Non credo che operai metalmeccanici specializzati possano avere prospettive nell’effettuare manutenzioni per conto del Comune. Mi pare che si torni al semplice assistenzialismo. Al contrario, dopo la firma del protocollo del novembre di due anni fa, si disse che nessun operaio avrebbe perso il posto di lavoro. Vorrei capire, infine, se queste riunioni siano istituzionali o semplicemente politiche. Sempre più spesso, noto la presenza di esponenti locali di partito”.