PALERMO (ITALPRESS) – E’ stato presentato all’Antitrust e per conoscenza al Ministero dei Trasporti, all’Enac, a Gesap ed al Presidente della Regione il ricorso relativo al caro voli da e per la Sicilia. L’iniziativa è partita dall’Associazione CID, che da anni opera nel settore della tutela dei consumatori e del mercato, che si è fatta portavoce di una richiesta collettiva, ed il documento è firmato da Alessandro Palmigiano, Managing Partner di Palmigiano e Associati.La vicenda è quella che infiamma la cronaca in queste settimane, “una situazione assolutamente inaccettabile per tutti i siciliani che studiano e lavorano in altre parti d’Italia e che vorrebbero spostarsi. Tariffe elevatissime da Verona, Milano, Torino ed addirittura da Roma”, si legge in una nota.“Caso emblematico quello della capitale: la tratta Roma /Palermo che, ormai, viene operata unicamente da due compagnie, Ita Airways e Ryanair, che – a volte – ha costi paragonabili ad un volo Roma/New York o addirittura cinque volte più alti di un Palermo/Londra”, prosegue la nota, secondo cui “questa situazione, purtroppo, non è una novità per i Siciliani che, negli anni, hanno sempre vissuto una situazione di svantaggio nella mobilità internazionale e nazionale (pochi collegamenti, orari limitati e costo esorbitanti) ma rendere le tratte nazionali più rilevanti inaccessibili, costituisce una limitazione dei diritti costituzionali dei Siciliani, ai quali non vengono date le medesime opportunità dei cittadini delle altre Regioni italiane (pensiamo alle tariffe per la continuità territoriale della Sardegna)”.“Abbiamo chiesto di verificare se sussiste un abuso di posizione dominante o comunque una intesa restrittiva della concorrenza che ha alterato i costi a danno dei consumatori – ha dichiarato Alessandro Palmigiano -; contestualmente abbiamo domandato un controllo della sussistenza di inadempimenti di tipo organizzativo. E’ evidente, che, anche quando non sussistano violazioni di legge, gli enti preposti al governo e alla organizzazione del traffico aereo, potrebbero non aver operato correttamente, consentendo una grave e inaccettabile distorsione del mercato visto che l’offerta non corrisponde alla domanda”.foto Studio legale Palmigiano e Associati(ITALPRESS).