Gela. “Fino al momento precedente all’azzeramento abbiamo detto al sindaco che eravamo pronti ad andare avanti. Per noi, è stato intollerabile che un partito abbia potuto indicare quello che voleva fare e che il sindaco abbia dato seguito”. L’ex assessore Terenziano Di Stefano, che ieri insieme al direttivo di “Una Buona Idea” ha deciso di non far parte della nuova giunta, individua ragioni strettamente politiche a sostegno di una scelta, che in gran parte ha stupito. “Siamo andati avanti per lavorare e dare risultati alla città – aggiunge – anomalie nei rapporti ce ne sono state parecchie in questi tre anni, ma come si suol dire abbiamo sempre cercato di lavare i panni sporchi in casa. La nostra linea non è mai cambiata. Ma è inaccettabile che il sindaco si sia affidato a quello che gli è stato proposto da un partito, non dando alcun valore all’alleanza civica. Per noi, a quel punto, sono venuti meno i presupposti per andare avanti. E’ mancata la fiducia nei nostri confronti. Devo dire inoltre che in queste settimane, forse per nostre carenze, non siamo ancora riusciti a comprendere come il sindaco voglia affrontare il prossimo anno e mezzo”. L’azzeramento proposto e ottenuto dai cuffariani della Nuova Dc, che poi si sono messi ai tavoli con forze di centrodestra nel tentativo di spostare l’asse politico della giunta, è stato il vero culmine della crisi nei rapporti tra l’avvocato e i civici. “Una Buona Idea” si fa da parte ma chiaramente non esce per nulla dal campo, anzi. “Opposizione? Questa è un’amministrazione comunale che abbiamo costruito e sicuramente non ci metteremo tra i banchi dell’opposizione a contestare in maniera preconcetta. Se ci saranno atti che riteniamo fondamentali per la città e in linea con il nostro programma – spiega Di Stefano – saremo i primi a sostenerli. Ora, però, l’attenzione deve andare alla questione del bilancio. Allo stato, abbiamo ancora lo schema che è stato approvato e che nessuno ha ufficialmente ritirato, c’è un commissario ad acta e ancora ci sono il parere negativo dei revisori e le controdeduzioni dell’ex dirigente Depetro. Da questi atti bisogna partire anche perché non ce ne sono altri. Sicuramente, non staremo in aula in attesa delle belle parole. Bisognerà analizzare punto per punto, fino ad avere anche i mastrini. Si tratta di un tema troppo delicato. Faremo una valutazione anche in base a come sarà costituita la nuova giunta”. L’ex numero due della giunta esclude inoltre che il movimento abbia abdicato, usando il civismo come una copertura. “Non è assolutamente vero – dice ancora – in questa città, la trasparenza viene sempre scambiata per una strategia oppure per infamità, come si suol dire. Noi siamo nati civici e siamo civici. Alle regionali abbiamo fatto una scelta sostenendo una persona come Rosario Caci, che abbiamo ritenuto confacente agli obiettivi che ci poniamo per la città. La nostra non è stata un’adesione all’Mpa. Non a caso, noi abbiamo deciso di non entrare nella nuova giunta mentre è più che probabile che gli autonomisti proseguiranno il loro rapporto con il sindaco. Vorrei ricordare che l’Mpa, in fondo, è un movimento civico a base regionale, non è sicuramente un partito nazionale”.
Fuori dalla giunta, i civici potrebbero iniziare a valutare prospettive più a lunga scadenza, con l’obiettivo delle prossime amministrative. “E’ ancora prematuro – conclude Di Stefano – la nostra linea rimane immutata. Sicuramente, siamo consapevoli di poterci sedere ai tavoli che ci saranno. Ci sono delle priorità per la città e su quelle bisogna ragionare. Se ci sono forze che sosterranno queste priorità, si potrà portare avanti il confronto. Al momento, siamo convinti che non si possa perdere neanche un attimo sui programmi di finanziamento e sul Pnrr. Se ci sarà bisogno, siamo pronti a dare una mano. Questo è un treno che non passerà più. Se i fondi venissero persi, la città perderebbe altre posizioni e inoltre ci sarebbe la beffa di dover restituire le somme che ci sono state concesse”. Il patto con il sindaco Greco non esiste più, i civici però sembrano puntare ad un progetto che li porti ancora di più nei temi della città, in vista di intese che potrebbero pesare per le prossime amministrative.