Gela. Dal calendario solidale alle aule del giudice di pace.
Si è chiusa cosi la collaborazione professionale tra la fotografa Sonia Aloisi e l’ideatore di eventi Gianni Filippini.
Il giudice, Concetta Lirosi, ha decretato la condanna della fotografa per avere apostrofato come “truffatore” l’ormai ex suo socio in affari. La fotografa era imputata di diffamazione. La vicenda risale al 2012, quando Filippini decise di realizzare un calendario e devolvere il ricavato della vendita all’acquisto di un bili-test da donare al reparto di Pediatria dell’ospedale “Vittorio Emanuele”.
I dodici scatti furono realizzati da Sonia Aloisi, incaricata proprio da Gianni Filippini. La stessa si sarebbe dovuta occupare anche della riscossione dell’incasso e dei pagamenti di tutti gli altri collaboratori. La vicenda è approdata per le vie legali perché due di questi non avrebbero mai ricevuto il compenso pattuito.
La fotografa Aloisi, secondo le accuse, chiamata in causa dai due collaboratori da lei scelti, non avrebbe esitato a dare del “truffatore” a Filippini. Parole che oltre ad avere sancito la rottura della collaborazione professionale sono costate all’imputata la condanna al pagamento di una multa da 900 euro.
Inoltre a Gianni Filippini, costituitosi parte civile con l’avvocato Davide Limoncello, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni che verrà determinato in sede civile.