Latina. Sono diverse le relazioni degli investigatori che nel corso del tempo hanno richiamato l’attenzione sugli interessi dei clan gelesi nella filiera dell’autotrasporto e dell’ortofrutta, anche nei grandi mercati italiani. Del clan Rinzivillo si fa cenno nell’interdittiva antimafia appena rilasciata dal prefetto di Latina nei confronti di un’impresa di quella zona che opera nel settore dei trasporti, in un territorio dove è prevalente l’influenza del mercato di Fondi (il Mof), tra i più importanti d’Italia. Il titolare avrebbe avuto rapporti con una figura di spicco della criminalità di quell’area, Giuseppe D’Alterio (conosciuto dagli inquirenti come “’o marocchino”). I carabinieri si sono soffermati sui legami di D’Alterio con il clan dei Casalesi e “con la famiglia Rinzivillo di Cosa nostra”. La disamina è stata poi più ampia toccando i legami di un dipendente dell’azienda raggiunta dall’interdittiva. Le valutazioni investigative hanno permesso di scavare nel passato e di individuare elementi che confermerebbero gli interessi della criminalità organizzata nel settore dell’ortofrutta all’ingrosso e dei servizi di trasporto.
Un aspetto ricostruito, solo di recente, nell’indagine “Druso” che consentì di ricostruire le pressioni del gruppo Rinzivillo e dei suoi uomini sulle titolari di un’impresa dell’ortofrutta, impegnate nei mercati della provincia romana. Ancora prima ci sono state le risultanze dell’inchiesta “Sud Pontino”, anche in questo caso scattata nella filiera del trasporto verso i grandi mercati italiani, e della maxi indagine “Tagli pregiati”. L’esistenza di possibili legami con le cosche gelesi non viene trascurata anche fuori dai confini siciliani.