Gela. Lo scorso febbraio il gup del tribunale ha disposto il processo. E’ arrivato a giudizio il procedimento sorto dalla denuncia formalizzata dai genitori di un neonato che riportò conseguenze permanenti durante le operazioni di parto, all’ospedale “Vittorio Emanuele”. Il rinvio a giudizio era stato formalizzato per l’equipe medica che si sarebbe occupata di tutte le fasi. Il procedimento sarà trattato dal presidente della sezione penale del tribunale, il giudice Miriam D’Amore. Le accuse sono mosse a Michele Palmeri, Luigi Giudice, Franca Gualato e Concetta Benenati. Le verifiche vennero condotte su medici e operatori del reparto di ginecologia. In udienza preliminare, invece, è stata disposta l’assoluzione di un altro medico, inizialmente destinatario delle accuse avanzate dalla procura (rappresentato dal legale Angelo Cafà). Le difese degli altri imputati si sono opposte alla richiesta di rinvio a giudizio. Sia i medici che il resto dell’equipe non avrebbero riscontrato anomalie.
C’è chi ha precisato di non essersi occupato del parto. Secondo l’accusa, potrebbero esserci stati ritardi, diventati decisivi. I genitori del bambino sono parti civili, assistiti dall’avvocato Giacomo Ventura. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Antonio Gagliano, Rocco Guarnaccia e Giuseppe D’Alessandro.