Gela. Le prime richieste dovrebbero essere formalizzate a gennaio. Questa mattina, davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, ci sono state solo prime valutazioni interlocutorie nel giudizio successivo al duplice tentato omicidio nell’area esterna alla stazione di servizio “Gb oil”. In primo grado, con rito abbreviato, il gup del tribunale di Gela lo scorso marzo ha imposto otto anni di detenzione a Paolo Quinto Di Giacomo, che sparò contro due licatesi. Solo poco prima avevano fatto apprezzamenti pesanti alla sorella, scatenando una rissa nel bar dell’attività commerciale. La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha sempre escluso che gli spari vennero esplosi per uccidere. In quei frangenti fu ferito un carabiniere che riuscì a bloccare Di Giacomo (nel procedimento già davanti al gup si è costituito parte civile con il legale Francesco Enia). Anche un operatore del 118 riportò conseguenze. I due licatesi subirono ferite e a loro volta sono finiti a processo per le lesioni e la resistenza a pubblico ufficiale.
La difesa di Di Giacomo potrebbe avanzare richiesta di concordato, che sarà eventualmente verificata dalla procura generale e dalla Corte d’appello. In primo grado, è venuta meno la premeditazione. Nei confronti dell’imputato la richiesta iniziale di condanna era stata di dieci anni di detenzione. Tra le contestazioni c’è inoltre il possesso dell’arma con matricola abrasa.