Gela. Gli incontri e i contatti proseguiranno anche domani. La crisi politica che è stata ufficializzata con l’azzeramento della giunta, al momento, sembra di difficile risoluzione. Il sindaco Lucio Greco, azzerando, ha aperto ad ipotesi politiche alternative alla coalizione di tre anni fa. La strada che si continua a percorrere è quella di un “soccorso” del centrodestra. Nessun patto politico con il sindaco ma solo l’obiettivo di traghettare la città fino alla conclusione del mandato dell’avvocato, soprattutto per evitare un commissariamento, visto come un salto nel vuoto. Per alcuni esponenti di centrodestra sembra che qualche spiraglio di “responsabilità” possa aprirsi. Il dialogo l’ha proposto la Nuova Dc. I cuffariani hanno messo sul tavolo dell’avvocato Greco proprio l’opzione dell’azzeramento, per ripartire con un programma di fine mandato. La mossa del sindaco, al momento, ha scaldato poco i cuori del centrodestra (Forza Italia è la meno convinta) e ha invece fatto scendere il gelo tra le fila di alcuni degli alleati della prima ora, a partire dai civici di “Una Buona Idea”, contrari allo stop dell’azzeramento e ora sicuramente molto più distanti dal sindaco e da qualsiasi ipotesi diversa da quella civica di tre anni fa. Ieri, pare ci siano stati incontri ai quali ha partecipato direttamente il primo cittadino, che è comunque molto preoccupato. Domani sera, un primo riscontro pratico potrebbe arrivare dalla seduta di consiglio comunale convocata anche per votare una variazione urgente al bilancio di previsione, che è ancora sotto stretta osservazione. Greco rischia di non avere i numeri per ottenere il sì ad atti in questa fase fondamentali nel processo di riequilibrio dei conti e per rispondere alle criticità sollevate dai revisori, che sono state la prima tappa di una crisi diventata poi platealmente politica.
Se dal centrodestra tutti dovessero dare picche, allora Greco dovrebbe vagliare opzioni diverse (compresa quella delle dimissioni), anche se allo stato sembrano ancora più difficili. Richiamare a rapporto gli alleati azzerati, ai quali il sindaco ha chiesto le dimissioni, potrebbe non bastare. Nei tavoli aperti, “responsabilità” e “maturità” sono diventate le parole più gettonate. Non c’è alcuna velleità di siglare accordi politici a favore del sindaco ma solo l’intenzione di non aprire le porte del municipio ad un commissario. Con conti dell’ente ancora da vagliare con attenzione e con procedure di finanziamento che devono seguire scadenze precise, per molti una fase commissariale sarebbe l’ennesimo brusco stop per una città che fa tremendamente fatica ad autodeterminarsi.