Gela. La crisi politica che è culminata nell’azzeramento della giunta non sembra avere molte vie d’uscita. Anche per chi sta seguendo le trattative, ancora in corso, la situazione non è per nulla semplice da affrontare. In ambienti di centrodestra, però, i colloqui vanno avanti. Valutazioni sono in corso nelle stanze di diversi gruppi, anche di quelli che fino ad oggi sono sempre stati all’opposizione dell’avvocato Greco. “Devo dire che siamo al nulla politico – dice il coordinatore leghista Raffaele Carfì – è l’effetto dell’obbrobrio politico di tre anni fa, che mise insieme Forza Italia e Pd, a sostegno del sindaco Greco e di una coalizione che sulla carta doveva essere civica. Ora, gli effetti li sta pagando la città. Peraltro, in municipio gli uffici risentono di una costante carenza di personale e di dirigenti. Una vera paralisi”. I salviniani sono stati tra i primi ad apporre la firma alla mozione di sfiducia, ancora depositata sul tavolo della presidenza del consiglio comunale. “La nostra coerenza ci ha portati a firmare in bianco, perché capiamo che le condizioni per andare avanti non ci sono”, aggiunge. Carfì però sa anche che la città si trova in condizioni tutt’altro che favorevoli. Non accetta posizionamenti di comodo. “La mozione di sfiducia c’è e ci sono già diverse firme – dice ancora – mi aspetto che chi ha deciso di non sostenere più il sindaco la firmi. Non si può essere all’opposizione solo con i comunicati stampa. Questo vale soprattutto per quei gruppi che hanno governato con il sindaco e che adesso hanno preso le distanze”. Che qualcosa si stia muovendo, seppur sottotraccia, sembra emergere proprio dalle riflessioni del coordinatore leghista, che qualche interlocuzione negli ultimi giorni l’ha avuta. “Se non ci sarà la sfiducia – aggiunge – dovrebbe essere il centrodestra unito a dimostrare buonsenso e attaccamento alla città. Dovrebbe mettersi intorno ad un tavolo e decidere cosa fare. La città non può rimanere nel limbo. Non dimentichiamo che le dimissioni del sindaco comunque porterebbero ad un commissariamento”. Proprio questo aspetto è tra le ragioni che ancora tengono viva la pista di un possibile supporto a Greco, da strutturare nel centrodestra. L’ipotesi del commissariamento, con fortissime incertezze di bilancio, è una prospettiva che potrebbe avere non poche ripercussioni sulla città. Carfì parla della necessità di dimostrare “maturità”.
“Se non si arriva alla sfiducia – precisa ancora – allora tutto il centrodestra dovrebbe aprire una questione Gela e parlare con i riferimenti istituzionali, anche in consiglio comunale. Soprattutto, bisognerebbe evitare di far aumentare la tensione, anche mediaticamente”. Dal coordinatore salviniano, forse per la prima volta, giunge uno spiraglio diverso dal muro contro muro che fino ad oggi ha bloccato qualsiasi valutazione alternativa. Prima di tutto, però, il centrodestra dovrà stare unito. “Non accettiamo lezioni da chi ha governato con questo sindaco, l’ha lasciato e non intende firmare la sfiducia”, conclude.