Gela. La vertenza dei lavoratori che operano per conto della Petrosevices Mediterranea non si è mai veramente chiusa. Si tratta di un’azienda che ha commesse negli appalti di Enimed e con base soprattutto in Abruzzo. Le segreterie di Filctem-Cgil e Femca-Cisl tornano a denunciare irregolarità e violazioni dei contratti. “Pur non avendo mai ufficializzato il trasferimento da Gela a San Giovanni Teatino, la base in città viene mantenuta chiusa e maestranze non autorizzate lavorano per conto dell’azienda in altri depositi affittati appositamente. Questo comportamento è stato accertato dagli ispettori del lavoro di Caltanissetta, a fronte di denunce avanzate negli uffici della sede”, dicono i sindacalisti Carmelo Catalano e Carlo Petaccia (Filctem) e Sebastiano Tripoli e Stefano De Crescenzo (Femca). Per le organizzazioni sindacali mancano anche i presupposti normativi per svolgere l’attività.
“Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza si è dimesso e non può garantite le attività di vigilanza. Va anche ricordato – aggiungono i sindacalisti – che a fronte di una rescissione unilaterale del contratto integrativo per le attività cantieristiche, la Petroservices continua a non applicare il Contratto collettivo nazionale di lavoro, settore energia e petrolio, per le trasferte fuori sede”. Da Filctem e Femca arriva la richiesta di riaprire il tavolo prefettizio, “con il coinvolgimento delle maggiori committenti e con la presenza dell’Ispettorato del lavoro provinciale”, concludono.