Gela. Ci sarebbero stati trasferimenti di denaro e operazioni per avere disponibilità economiche. Ieri, due testimoni sono stati sentiti davanti al collegio penale del tribunale, nel dibattimento partito dall’inchiesta “San Giuseppe”. Secondo le contestazioni, gli imputati avrebbero circuito diversi anziani, spesso soli e in difficoltà, per arrivare alle loro disponibilità economiche e patrimoniali. In aula, ha parlato il titolare di un’agenzia nella quale si recava uno degli imputati, Emanuele Murana, insieme ad un anziano che per la procura sarebbe stato vittima del gruppo individuato. Da quanto dichiarato dal testimone, il denaro veniva trasferito ad una donna romena, Elena Ciubotaru, che ha già definito la sua posizione.
Un altro testimone, che ebbe una relazione con la donna romena, ha invece spiegato di aver bloccato in tempo un’operazione che le avrebbe consentito di ottenere un legato in denaro. Tra i due era sorto un rapporto sentimentale. Sono a processo Emanuele Murana, Daniel Vasile Ciubotaru, Nicolai Ciubotaru, Irina Gruia, Marieta Panait, Emanuele Consiglio, Elena Gruia e Angelo Di Fede. Agli otto si aggiunge Rosa Schembri, la cui posizione processuale è stata riunita. Il ruolo principale lo avrebbe avuto proprio Murana. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giovanna Cassarà, Angelo Cafà, Nicoletta Cauchi, Giuseppe Smecca e Ivan Bellanti. Le parti civili sono invece rappresentate dai legali Giuseppe Fiorenza, Riccardo Balsamo e Vanessa Capizzello.