Gela. Una programmazione da almeno settanta milioni di euro. Sono questi i primi numeri che i responsabili del dipartimento regionale hanno fornito per la nuova fase di sviluppo dei fondi 2021-2027, destinati all’area urbana funzionale di Gela, che ricomprende anche i Comuni di Niscemi e Butera. Nel pomeriggio di oggi, al dipartimento regionale della programmazione, ha sostanzialmente preso forma quella che tanti hanno già ribattezzato “Agenda urbana 2”. Questa volta, Gela è aggregata appunto a Niscemi e Butera. Nascerà una nuova Autorità urbana, mentre quella con Vittoria, alla base del primo ciclo di “Agenda urbana”, proseguirà per cercare di chiudere tutte le procedure ancora in corso su un totale di circa trenta milioni di euro (i primi progetti sono andati in gara anche se i tempi si sono dilatati). A Palermo, al tavolo con il dirigente generale Federico Lasco e con l’ingegnere Vincenzo Falletta, c’erano i riferimenti istituzionali dei tre Comuni (i sindaci Massimiliano Conti e Giovanni Zuccalà). Per l’amministrazione comunale, il vicesindaco Terenziano Di Stefano e il dirigente Antonino Collura hanno tracciato le prime linee di questo nuovo ciclo. L’Autorità urbana, adesso, potrà strutturarsi attraverso una convenzione tra i tre enti oppure con un’Unione di Comuni. Sarà comunque un organo autonomo che coordinerà le attività. Potrebbe vedere la luce entro il prossimo gennaio. Il protocollo dovrà essere stipulato al massimo in un periodo di quarantacinque giorni. La vera e propria elaborazione delle strategie, con i progetti da inserire per i finanziamenti, dovrà essere nel vivo al massimo entro giugno del prossimo anno. Il passo finale, invece, sarà l’accordo di programma tra la Regione e l’Autorità urbana, previsto entro settembre 2023. Le tappe sono state indicate e le tre amministrazioni comunali dovranno iniziare a parlare la stessa lingua strategica se vorranno evitare stop o tagli, dei quali questi territori non sentono affatto il bisogno. “E’ un ciclo di programmazione molto importante – dice Di Stefano – e concordo con quanto ha spiegato il dirigente generale Lasco, quando ha posto l’accento sulla necessità di fare e realizzare. In questa nuova “Agenda urbana”, ci sarà la possibilità di inserire progetti che non siano di diretta competenza dei Comuni, come ad esempio eventuali interventi infrastrutturali, anche viari. Il fondo calcolato è di settanta milioni ma se i tempi saranno rispettati nulla esclude che possano essere garantite altre coperture”. La rendicontazione finale è fissata a dicembre del 2029.
L’incognita che ha già fatto sentire il proprio incessante peso rimane quella del personale sempre più esiguo, che a Palazzo di Città fa fatica a seguire queste procedure. “Agenda urbana” attualmente in corso è seguita soprattutto da un team di professionisti esterni che dovrebbero essere la base anche per un altro capitolo strategico “Qualità abitare”. “E’ una questione che abbiamo posto – conclude Di Stefano – il dirigente generale ha rassicurato sul fatto che il governo intenda assicurare interventi che consentano agli enti locali di avere personale specializzato per l’assistenza. In questo modo, con bandi specifici, potremmo avere nuove figure a supporto”. I fondi ci sono e l’amministrazione comunale è riuscita ad ottenerli ma bisognerà fare in modo di non vanificare tutta l’attività già espletata. Dal Pnrr e fino alla nuova programmazione regionale, perdere terreno significherebbe non avere altre opportunità.