Gela. “Trovare una via d’uscita”. Da tempo, si cerca di venire a capo dell’imbuto che sta paralizzando la vicenda dell’area Nord 2 dell’ex Asi. Diverse aziende vorrebbero investire, sfruttando le misure della Zona economica speciale, ma il blocco arriva da lontano e da misure di mitigazione ambientale che non sono mai state attuate. La questione è arrivata fino al commissario della Zes della Sicilia orientale e in municipio, in settimana, è stata ripresa. L’assessore Terenziano Di Stefano si è messo al tavolo insieme al dirigente Antonino Collura e spiega appunto che l’obiettivo è “trovare una via d’uscita”. “Trovo inaccettabile che quando vennero definiti i provvedimenti che hanno poi portato alla Zes e ad individuare le aree ricomprese, nessuno li abbia messi in discussione. Si è obiettato solo dopo, a cose fatte”, dice Di Stefano. Riuscire a districarsi non è per nulla semplice. “Cecheremo di coinvolgere la commissione Vinca e il commissario della Zes Di Graziano”, aggiunge il vicesindaco. In quell’area, ci sono già aziende insediate mentre altre vorrebbero provare la strada dell’investimento, attraverso le agevolazioni Zes, ma il percorso è decisamente in salita.
“Emettere le autorizzazioni non spetta al Comune – dice ancora l’assessore Di Stefano – la competenza è della Zes della Sicilia orientale. Rispetto alla situazione dell’azienda “Icaro Ecology”, all’ente comunale è stato chiesto di procedere così come indicato nella disciplina in materia e solo attraverso un parere”. La società, che da tempo attende il via libera all’investimento per un nuovo sito produttivo, si era anche rivolta alla giustizia amministrativa, contestando il silenzio degli uffici municipali. Nel dibattito sull’area Nord 2, il responsabile della Riserva Biviere Emilio Giudice è sempre stato netto, spiegando che in quella zona non sono possibili nuovi insediamenti se prima non si procederà con le compensazioni ambientali.