Società di calcio e appalti, presunta corruzione: a giudizio imprenditori e l’ex vicesindaco

 
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Gela. Il dibattimento è stato aperto, questa mattina, davanti al collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Martina Scuderoni). Sono a giudizio, l’ex vicesindaco e assessore della giunta Messinese, l’ingegnere Simone Siciliano, l’allora consigliere comunale Antonio Torrenti e gli imprenditori Angelo Mendola e Manuele Mendola. Lo scorso maggio, il gup aveva già deciso per il rinvio a giudizio dei quattro imputati. Secondo la procura, ci sarebbero stati episodi corruttivi, legati all’acquisizione di quote societarie della “Ssd Città di Gela arl”, che disputò il campionato di calcio di serie D. Circa centosessantamila euro sarebbero stati, in base alla ricostruzione investigativa, un presunto lasciapassare che i Mendola avrebbero versato, arrivando a controllare la società calcistica ma con la garanzia però di ottenere appalti, pubblici e privati, attraverso il ruolo del vicesindaco Siciliano e del consigliere Torrenti. Una linea che le difese hanno sempre contestato, già in udienza preliminare. Hanno riferito che l’azienda dei due imprenditori non ottenne mai lavori dall’ente comunale.

Prima dell’apertura del dibattimento, le difese hanno avanzato un’eccezione di indeterminatezza dei capi di accusa, che però è stata respinta dal collegio. Anche il pm Marco Rota si è opposto. Nel procedimento è parte civile il Comune, con il legale Sandra Amarù. La giunta ha autorizzato la costituzione, per un danno che sarebbe stato arrecato all’ente. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Carlo Taormina, Valentino Granvillano e Fabio Fargetta. In aula, per le prime attività istruttorie, si tornerà a maggio.

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