Gela. Per la procura si trattò di abuso d’ufficio. Furono troppo lunghi i tempi per esitare il pagamento di una procedura di esproprio, che poi condusse ad un debito fuori bilancio. Contestazione che ha portato davanti al gup cinque funzionari comunali, che si occuparono di quell’istruttoria. I pm avevano già avanzato richiesta di rinvio a giudizio. La difesa degli imputati, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, ha invece esposto quali furono le ragioni di quell’iter così complesso. E’ stato fatto riferimento ad una massa notevole di procedure, che nel periodo al centro dell’indagine non era stata ancora definita. Ci volle una sorta di task force interna per censire gli espropri da liquidare, perché ormai accertati con pronunce passate in giudicato.
Emersero novanta sentenze e almeno duecentocinquanta aventi diritto, con i conseguenti passaggi burocratici da sviluppare, prima di arrivare alla liquidazione delle somme. Secondo la difesa, non ci fu alcuna volontà di bloccare il pagamento per la procedura di esproprio finita sotto la valutaziona investigativa. L’ex proprietario espropriato ha scelto di costituirsi parte civile. Il legale che lo rappresenta, l’avvocato Filippo Spina, ha già indicato che ci furono danni dalle lungaggini per i pagamenti dovuti. A gennaio, toccherà al pm replicare, prima della pronuncia del gup.