Gela. Emanuele Brancato, Giovanni Alario e Diego Nastasi, tutti arrestati a conclusione del blitz “Samarcanda”, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Giovanni Nastasi ha risposto al gip. Lo hanno fatto davanti al giudice delle indagini preliminari Paolo Fiore, durante gli interrogatori di garanzia successivi al loro fermo. Per i magistrati della procura e per gli agenti di polizia del commissariato, avrebbero fatto parte di un vasto giro di spaccio di droga. Il grossista sarebbe stato Emanuele Brancato. Difeso dagli avvocati Giacomo Ventura e Maria Elena Ventura, ha scelto di non rispondere alle domande del gip. Stessa decisione assunta da Giovanni Alario e Diego Nastasi, difesi dagli avvocati Francesco Enia e Dionisio Nastasi. A rispondere al giudice, invece, è stato Giovanni Nastasi. Ha ribadito di essere già stato giudicato per gli episodi che gli vengono contestati nell’ordinanza d’arresto: sta scontando la pena anche per il tramite dei servizi sociali. All’appello, tra i destinatari dei provvedimenti d’arresto, manca Emanuele Di Stefano, ritenuto la spalla di Emanuele Brancato. Si dovrebbe costituire nelle prossime ore. Al momento del blitz, si trovava fuori dal territorio italiano. L’inchiesta “Samarcanda” ha coinvolto, in totale, dodici indagati, comprese tre giovani donne.