Gela. E’ molto lungo l’elenco delle accuse che la procura muove al giovane Kevin Canotto, arrestato per aver sparato nei pressi di un’abitazione di contrada Zai. Ha colpito due cani, uno ferito in maniera assai grave, ma secondo gli inquirenti mirava a chi vive in quell’immobile. Questa mattina, è stato sentito dal gip Francesca Pulvirenti. Ha risposto alle domande e ha fornito una propria versione. Non avrebbe fatto fuoco per uccidere ma solo per difendersi. Rappresentato dall’avvocato Davide Limoncello, avrebbe parlato di precedenti aggressioni subite e sono stati prodotti i referti medici. Pare che alla base dell’accaduto ci siano forti contrasti personali, dovuti ad una relazione sentimentale bruscamente interrotta. A Canotto viene addebitato anche lo stalking. L’ex fidanzata l’ha denunciato. Lui avrebbe cercato di riallacciare i rapporti ma la famiglia della giovane si sarebbe opposta. Le tensioni sono aumentate fino ai fatti degli ultimi giorni, con i colpi di arma da fuoco. I carabinieri e i pm della procura sono subito arrivati all’indagato, arrestato e trasferito in carcere. Deve rispondere inoltre di lesioni e del porto abusivo dell’arma con la quale avrebbe sparato. Secondo la sua versione, sarebbe arrivato in contrada Zai per un chiarimento, dopo essere stato aggredito solo poche ore prima.
Nella concitazione di quei momenti, avrebbe estratto la pistola. La difesa ha chiesto una misura diversa, ritenendo che non sussistano le condizioni per la detenzione in carcere. Per il pm Antonio Scuderi, invece, i fatti sono molto gravi e ha insistito per la conferma della misura restrittiva, mentre le indagini proseguono.