Gela. “Non si può solo ricordare ma bisogna fare per affermare i valori della legalità”. Il sindacalista della Cgil regionale Ignazio Giudice ha voluto ricordare il commerciante Gaetano Giordano, ucciso trent’anni fa dai killer di mafia. In serata, la moglie e i figli hanno posto una corona d’alloro nel punto dell’agguato, in via Verga. “Spesso usiamo l’espressione una vita, pensando a ieri e ad oggi, a tutto ciò che abbiamo in testa ed anche nel cuore. Ricordare Gaetano Giordano a trent’anni dal delitto – dice Giudice – è una vita, generazioni che si sostituiscono, milioni di parole per affermare il diritto alla legalità, alla libertà dei commercianti, al valore delle idee di civiltà compiuta. Qualcosa è cambiato, non basta ricordare, bisogna fare, tutti, ogni giorno. Chi fa il contrario, invece, offende la memoria delle vittime della mafia e di chi è rimasto in terra per continuare, resistere, sognare un mondo normale”.
La vicinanza del sindacalista alla famiglia Giordano e alla moglie, Franca Evangelista, “donna combattiva e di grande esempio civile”, conclude Giudice.