Gela. Raccolti seriamente danneggiati e campagne locali sempre più in mano a pochi.
Campi danneggiati. Nelle ultime settimane, stanno aumentando i casi di aziende agricole prese di mira da chi avrebbe interesse a danneggiare le loro produzioni. Azioni di questo tipo si sono verificate sia nell’area della fascia trasformata, tra Gela e il territorio di Vittoria, sia in zone periferiche della città, a cominciare da Settefarine. Molti dei proprietari colpiti hanno deciso di segnalare quanto accaduto. Non solo incendi anomali ma anche veri e propri raid, finalizzati a danneggiare i raccolti. Da tempo, le aree rurali della città sono al centro di azioni che fanno temere molti operatori del settore. Addirittura, è stato il direttore del Consorzio di bonifica Vincenzo Caruso a denunciare la distruzione di una trentina di contatori utilizzati dagli operai dell’ente per calcolare i valori delle forniture idriche destinate ai campi dei consorziati. Non sono mancate, inoltre, segnalazioni relative ai continui pascoli abusivi che, sempre più spesso, devastano interi campi coltivati, con danni enormi per i proprietari di aree oramai trasformate in zone franche per chi, evidentemente, non teme possibili reazioni.
“Situazioni di illegalità preoccupanti”. “Mi pare oramai un dato di fatto, abbondantemente provato, che le campagne locali siano in mano a poche persone che agiscono come un clan – spiega Emilio Giudice responsabile della Lipu – per questo motivo, ci vuole un intervento incisivo. Noi che ci occupiamo da anni della Riserva orientata Biviere possiamo segnalare quello che non va, e lo facciamo sempre. Però, non possiamo risolvere da soli questa gravissima piaga. Ci sono situazioni di illegalità preoccupanti”.