Gela. Nel pieno delle verifiche sul bilancio di previsione, il cui iter sta risentendo pesantemente del parere negativo dei revisori, la mossa inattesa arriva dal dirigente Alberto Depetro. Il responsabile del settore finanziario del Comune, alla guida di quegli uffici fin dai tempi della sindacatura Fasulo, nelle scorse ore avrebbe comunicato l’intenzione di lasciare l’incarico. Dimissioni che pare siano già state annunciate non solo al sindaco Lucio Greco ma anche ai funzionari e ai dipendenti degli uffici del settore bilancio. Il sindaco, oggi, si è occupato di proseguire con le verifiche, nel tentativo di apportare correttivi al bilancio di previsione, sulla base delle indicazioni fornite nel parere dei revisori. Ha contatti in corso sia con l’esperto indicatogli da Anci sia con Massimo Giaconia, già consulente della Regione proprio in materia di bilancio. Le interlocuzioni sono in atto anche con i revisori. Ieri, l’avvocato Greco ha incontrato la giunta e la sua maggioranza, spiegando che l’intenzione è di arrivare in aula consiliare con un bilancio che rispetti i dettami posti nel parere dei revisori. Depetro, la scorsa settimana, ha invece confermato la sua visione dei conti dell’ente, escludendo criticità e suggerendo di andare avanti. Il sindaco ha cercato una mediazione tra quelli che sono subito parsi due “fuochi”. Da un lato, il parere fortemente critico dei revisori; dall’altro, la barra dritta di Depetro che non ha mai messo in discussione la solidità dell’ente e del documento finanziario. Non è chiaro se la decisione di lasciare Palazzo di Città sia direttamente legata alle tribolazioni delle ultime settimane, ma pare quantomeno probabile.
Senza Depetro (qualora le dimissioni venissero confermate), Greco dovrà individuare un nuovo dirigente per un settore tra i più complessi e tecnici in assoluto, che allo stato è privo anche di un assessore (il sindaco mantiene l’interim). La maggioranza si trova davanti ad un vero e proprio enigma. Un bilancio con parere negativo è un rischio assoluto ma non approvarlo significherebbe lo scioglimento dell’assise civica, senza se e senza ma. Tra addii inattesi, correttivi e numeri sotto verifica, si muove inoltre l’ombra pesante della mozione di sfiducia.