Gela. Slitta al prossimo marzo l’avvio vero e proprio dell’udienza preliminare che vede imputato un ventinovenne, accusato di violenza sessuale su una giovane, con ritardi cognitivi. La scorsa settimana le parti si sono presentate davanti al gudice ma si è posta l’esigenza di uin rinvio. I fatti risalgono allo scorso anno. La ragazza sarebbe stata condotta in una zona isolata, a Montelungo, dove si sarebbe verificata la violenza. Nel corso dell’attività d’indagine è stato svolto l’incidente probatorio e la vittima ha confermato di essere stata costretta ad un rapporto sessuale non consensuale. Gli agenti di polizia, sulla base di quanto ricostruito dalla giovane anche davanti ai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, ritrovarono il telo che sarebbe stato utilizzato per il rapporto, a ridosso della spiaggia di quell’area. L’accusato ha sempre escluso qualsiasi imposizione (è difeso dall’avvocato Lara Amata). La giovane è pronta a costituirsi parte civile, con il legale Rosario Prudenti.
I due, da quanto emerso, sarebbero arrivati a Montelungo in sella ad uno scooter. Lei spiegò che quel giorno era convinta di poter trascorrere alcune ore in compagnia della famiglia del ragazzo, che invece l’avrebbe obbligata al rapporto sessuale.