Tentarono il colpo in una gioielleria di Enna, condanna per due giovani: il caso in Cassazione

 
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Immagini repertorio

Gela. Doppia condanna, sia in primo che in secondo grado, per una tentata rapina messa a segno all’interno di una gioielleria di Enna.

Condanne sia in primo che in secondo grado. Adesso, due giovani, Giovanni Rinzivillo e Fabrizio D’Aleo, hanno deciso di rivolgersi ai giudici di Cassazione. Lo faranno per il tramite dei loro legali di fiducia. Nel gennaio di due anni fa, vennero arrestati lungo la Gela-Caltanissetta, all’altezza di Capodarso. Stavano cercando di fuggire dopo aver tentato il colpo. Le accuse mosse non riguardano soltanto l’incursione nell’attività commerciale di via Roma ma anche le lesioni causate al titolare e ad una dipendente. Le difese dei due giovanissimi, sia in primo che in secondo grado, hanno escluso la violenza ai danni delle vittime del colpo. La linea d’accusa, però, è stata accolta. Solo uno dei due, in base ai riscontri effettuati dagli inquirenti e alle immagini registrate dal sistema interno di videosorveglianza della gioielleria, sarebbe entrato con il volto coperto. Alla guida del motorino bloccato sulla 626, c’era proprio Fabrizio D’Aleo. I due giovani sono stati assistiti dagli avvocati Dionisio Nastasi, Cristina Alfieri e Maurizio Scicolone.

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