L’indotto Eni, lunedì si chiude per la cassa integrazione alla Sudelettra: crisi infinita per Eurocoop

 
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Gela. Dopo le proteste delle scorse settimane, lunedì si chiude definitivamente per la cassa integrazione straordinaria tra i dipendenti della Sudelettra, azienda da anni impegnata nell’indotto Eni. Evitati i licenziamenti. L’intesa raggiunta da vertici societari e segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm dovrebbe essere formalizzata proprio la prossima settimana. Un incontro in tal senso è già stato fissato e confermato anche ai segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese. In questo modo, si evita qualsiasi ricorso ai licenziamenti, come inizialmente deciso dai vertici della società. Gli stessi operai, inoltre, dovrebbero sostenere la cassa integrazione con un criterio a rotazione, di modo da permettere a più dipendenti di lavorare, seppur davanti ad un carico di commesse, almeno in raffineria, decisamente ridotto.

Poche certezze su Eurocoop. Non è ancora chiaro, invece, il futuro di un’altra azienda metalmeccanica in profonda difficoltà. Eurocoop, infatti, continua ad essere gestita da un amministratore giudiziario che ha preso le redini della società dopo l’inchiesta estesa ad alcuni vertici del gruppo. I lavoratori si trovano ad affrontare il fermo totale e la cassa integrazione ordinaria. Non ci sono certezze, però, circa le possibilità dell’azienda di riprendere ad operare. Il futuro appare estremamente complicato, soprattutto per i circa cinquanta dipendenti.

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