Gela. La lunga trafila dei debiti fuori bilancio non si è di certo conclusa con quello da due milioni di euro, ancora da regolarizzare, in favore del gruppo campano Tekra.
Uno studio preliminare da mezzo milione di euro. Sul tavolo della commissione comunale bilancio, infatti, sono arrivati nuovi documenti, tutti legati anche in questo caso a debiti. Tra questi, c’è quello da oltre 300 mila euro, maturato in relazione ad uno studio preliminare al nuovo piano regolatore generale. I tecnici del Comune, infatti, hanno detto sì al pagamento da esattamente 331 mila euro. Compensi dovuti ai professionisti che si sono occupati di realizzare lo studio geologico tecnico del centro abitato e delle aree di espansione. Davanti a provvedimenti giudiziari che hanno riconosciuto il debito del Comune nei confronti dei professionisti, il presidente della commissione Salvatore Scerra e gli altri componenti Vincenzo Cirignotta, Simone Morgana, Romina Morselli e Sandra Bennici hanno dato parere favorevole, inviando gli atti direttamente al consiglio comunale che, adesso, dovrà valutarli ed eventualmente dire sì al riconoscimento del nuovo, pesante, debito rimasto sul groppone dell’ente. In base alle originarie parcelle presentate dai professionisti, il conto complessivo toccava oltre il mezzo milione di euro. Una minima parte, circa 75 mila euro, era già stata coperta. Dopo quattro anni di tira e molla, compresa una recente richiesta di chiarimenti arrivata dagli uffici del municipio, si è giunti all’intesa. Ai due professionisti vanno circa 160 mila euro a testa. Somme che, però, sono diventate un debito fuori bilancio. Di certo, il lunghissimo iter del piano regolatore generale, peraltro ancora non concluso, pesa sulle casse dell’ente. “Insieme al presidente della commissione Salvatore Scerra – spiega l’altro componente Vincenzo Cirignotta – abbiamo deciso di dare parere favorevole perché ci sono provvedimenti giudiziari che riconoscono il debito del Comune. Una cosa è certa, bisognerà spingere ancora di più affinché si chiuda tutta la procedura del piano regolatore, senza pesare ulteriormente sulle finanze dell’ente”.