Gela. La rabbia covava ormai da tempo ed era inevitabile che, dopo la sospensione del servizio di trasporto disabili da parte dell’Aias a seguito del teatrino andato in scena in consiglio comunale per l’approvazione del nuovo regolamento, le famiglie dei diversamente abili si recassero in Comune per protestare contro l’ennesima interruzione del servizio.
Questa mattina una decina di famiglie, senza simboli o loghi di associazioni, si è presentata a Palazzo di Città per chiedere conto di cosa stesse accadendo.
A ricevere le famiglie è arrivata l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo che, in queste settimane è stata sottoposta a fuoco amico affinchè ritirasse il regolamento. Il suo primo gesto stamattina è stato quello di chiedere scusa ai diversamente abili e ai loro genitori, vittime inconsapevoli di questo scontro esclusivamente politico. “Le scuse erano dovute sia a nome della politica che degnamente rappresento sia a nome di quella che non mi rappresenta – dice Gnoffo – la protesta era inevitabile. Al consiglio comunale ho chiesto un atto di responsabilità ma probabilmente i consiglieri non ha compreso la gravità della loro scelleratezza. Hanno preferito gli attacchi e solo oggi capiscono che possono essere presentati degli emendamenti. Il regolamento si può approvare o bocciare. Strumentalizzare è gravissimo perché danneggia i disabili e le loro famiglie. Dopo quattro mesi, i colleghi assessori e consiglieri non hanno compreso la gravità delle loro azioni. Alle famiglie, carte alla mano, ho spiegato tutta la situazione e hanno compreso perfettamente”. Il 24 ottobre in aula ci saranno anche le famiglie che lanciano un messaggio chiaro all’intero consiglio comunale.
Il servizio intanto al momento resta sospeso. Nella giornata di oggi l’assessore proverà a cercare una mediazione con Aias affinchè mantenga attivo il servizio almeno fino all’approvazione del regolamento. “Non faccio passi indietro sul regolamento e il partito mi sostiene – conclude l’esponente di FI – il regolamento non è un atto perfetto. Avrebbero potuto emendarlo da subito. Gli emendamenti sono legittimi. Mi auguro che il regolamento venga approvato ma non per me ma per dare stabilità al servizio e fornire risposte alle famiglie. Mi dispiace che il servizio al momento sia fermo. Cercheremo di trovare una soluzione con Aias”.
L’assessore forzista rompe gli indugi e risponde anche alle pesanti accuse che giungono dai vertici della Consulta per le disabilità. “L’avvocato Aliotta si sbaglia – dice ancora – probabilmente, non conosce le famiglie che non gli hanno conferito mandato legale o che non aderiscono all’associazione da lui presieduta, che non è una Consulta ma una semplice associazione come le altre e lo dico non per delegittimare qualcuno ma nel rispetto delle altre associazioni che probabilmente non alzano la voce ma che lavorano e mi contestano per servizi che mancano, ma sempre nel rispetto delle famiglie. Non hanno bisogno dei riflettori per contestare i disservizi di questa amministrazione. All’avvocato Aliotta voglio solo ricordare che non esiste solo il suo studio legale e non c’è solo la sua associazione.