Malformazioni e industria, tante famiglie colpite: niente accordo, partono le cause contro Eni

 
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Gela. A luglio di un anno fa, non si raggiunse alcuna intesa tra i legali di almeno trenta famiglie colpite da gravissime patologie e malformazioni e quelli delle società del gruppo Eni. Non si raggiunse l’accordo. A quasi un anno di distanza, partono le cause di merito. Senza accordo e con i legali delle società Raffineria di Gela, Syndial ed Eni che hanno comunque continuato a mettere in discussione la perizia redatta da un pool di esperti che ha ribadito il legame tra molte delle patologie accertate e la presenza industriale in città, si è aperta una nuova fase processuale. Gli avvocati che negli scorsi mesi avevano promosso un accertamento tecnico preventivo hanno deciso di rivolgersi ai giudici civili del tribunale per ottenere la condanna delle società del gruppo Eni al risarcimento dei danni subiti dalle famiglie rappresentate. Ad avviare questa ulteriore fase sono stati gli avvocati Luigi Fontanella e Laura Vassallo. Nelle scorse ore, si sono presentati davanti al giudice civile dopo essere stati tra i promotori anche dell’accertamento tecnico preventivo. Il mancato raggiungimento di una transazione, proposta anche dai periti autori della relazione che ha confermato il nesso tra patologie contratte e processo produttivo industriale, ha inevitabilmente aperto altre strade. Tra i legali che avviarono l’originaria azione ci sono anche gli avvocati Maurizio Cannizzo, Lucio Greco e Veruscha Polara. 

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