Gela. “Credo che stare fermi e attendere che gli ultimi particolari si definiscano, almeno in questo momento, sia più degno dei movimenti frenetici degli ultimi giorni, finalizzati solo a tutelare interessi personali”. “Nel Pd c’è chi non vuole l’unità…”. Il democratico Fabio Collorà, da mesi figura di riferimento per il gruppo dei renziani vicini all’ex sindaco Angelo Fasulo, boccia senza mezzi termini quanto sta accadendo, soprattutto nell’area centrista. “E’ chiaro – dice – che tutti questi passaggi e spostamenti abbiano un’unica spiegazione. In tempi di scadenze elettorali, ognuno cerca di difendere il proprio orticello politico”. Collorà non risparmia frecciate neanche ai democratici. “Ho sempre detto di essere pronto a fare un passo indietro per il bene di un nuovo Partito Democratico – continua – non ho mai avuto nulla di personale contro Peppe Di Cristina. Purtroppo, tanti non vogliono un Pd unito perché, in questo modo, possono continuare a sparare a zero sull’ex giunta Fasulo che li ha fatti mangiare per anni e, allo stesso tempo, aiutare l’amministrazione comunale del sindaco Messinese per salvaguardare la propria posizione personale”.
I vertici regionali del partito in città. Intanto, seppur a fari spenti, proseguono le manovre nel Pd per arrivare alla “pace” definitiva. La prossima settimana, in città dovrebbero arrivare il segretario regionale Fausto Raciti e il presidente Giuseppe Bruno. “Spero che l’intera vicenda – conclude Collorà – si possa chiudere entro fine mese. Da parte nostra, c’è tutta la volontà di farlo. Aiutare la giunta Messinese? Prima, inviterei il sindaco senza partito a presentare un vero programma. In ogni caso, il nostro obiettivo deve rimanere quello della sfiducia, in base alle scadenze fissate dalle legge”.