Gela. Un racconto fotografico lungo 62 anni, nel corso dei quali Giuseppe Leone imprime su pellicola i mutamenti sociali che diventano eredità universale. “Pausa pranzo” è la nuova opera fotografica di Leone ( “Plumelia Editore”- pagg. 185, € 40,00), fotografo ragusano di 86 anni, capace di raccontare con i suoi scatti una Sicilia carica di luce e suggestione. Dalle feste popolari ai colori di campagne che si confondono tra le fronde dei carrubi e le viti rigogliose di grappoli d’uva.
Sono scatti che hanno segnato un’epoca, dal 1958 al 2022. E la pausa pranzo è solo un pretesto per tuffarsi in una Sicilia unica. Che sia sotto un grande Carrubbo o il retro officina, o una semplice tavolata, le foto rivelano uno studio antropologico che testimonia un passaggio epocale irripetibile.
Sono foto di una bellezza disarmante, rigorosamente in bianco e nero, che richiamano atmosfere impressioniste, come nei quadri di Renoir.
Leone raffigura carretti con le stanghe in alto trasformati in mangiatoie per i cavalli, motocarri parcheggiati nei prati, barbecue improvvisati, tavole imbandite con tovaglie a quadretti all’ombra di un Carrubbo, contadini sdraiati sul prato mentre si cibano, donne con i fazzoletti in testa e i fiaschi di vino in mano.
Il cibo non è il protagonista del libro, ma sono le persone. E fa impressione la presenza storica di un pezzo della letteratura siciliana del Novecento. Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino che chiacchierano davanti un bicchiere di vino, Vincenzo Consolo, Enzo ed Elvira Sellerio, Piero Guccione, Sonia Alvarez, Dacia Maraini. Tutti uniti dallo stesso filo conduttore: il sacro rito del pranzo siciliano. Pranzi interminabili a volte, che diventano occasione di confronto letterario.
Il libro è stato presentato in anteprima a Polizzi Generosa nel corso di un contest di fotografia, alla presenza di Domenico Dolce, che ne è rimasto attratto.
L’opera di Leone sarà presentata domani pomeriggio alle 18,30 presso la sede del Circolo Arci le Nuvole di via Maurizio Ascoli.