Gela. L’assoluzione di primo grado era arrivata lo scorso gennaio. In settimana, è stata pronunciata la stessa decisione anche in appello, con i giudici nisseni che hanno respinto il ricorso presentato. I magistrati di secondo grado non hanno individuato elementi per formalizzare una decisione diversa da quella già pronunciata nei confronti di due ex lavoratori della società Sicilsaldo. Gli veniva contestata l’accusa di truffa, per aver ricevuto somme per un totale di 170 mila euro, ma senza averne legittimazione. Accuse che erano cadute già davanti al giudice del tribunale di Gela. I difensori, gli avvocati Rosario Lumia e Simone Damante, anche nel procedimento d’appello hanno escluso la sussistenza di presupposti per individuare possibili responsabilità penali. In base alla loro linea, si tratterebbe di questioni meramente civilistiche e c’è stata un’azione di questo tipo. Secondo le difese, quelle somme vennero legittimamente ottenute, senza alcuna violazione.
La procura generale ha concluso per la conferma dell’assoluzione. A chiedere invece il riconoscimento della responsabilità dei due imputati è stato il legale di Sicilsaldo, l’avvocato Giusi Troni. Stando all’azienda, infatti, quelle somme furono ottenute senza averne diritto. I giudici di appello non hanno accolto il ricorso, emettendo un dispositivo di assoluzione.